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Stari Ribar, l'ecologia è arte e divulgazione

Massimo Marchiori è un artista sicuramente inusuale ma soprattutto un divulgatore della coscienza ambientalista

Stari Ribar è un termine slavo che significa "vecchio pescatore" e per traslazione "uomo saggio": i montanari, i marinai, i pescatori, i pastori delle sterminate lande asiatiche, i tuareg, pur nella loro diversità sociale e culturale, hanno in comune quella saggezza che si acquisisce solo con il contatto costante con gli elementi di una natura che è allo stesso tempo benevola ma anche possente e indifferente all'uomo, che è solo un "incidente di passaggio" nella storia del pianeta.


Di questo nome d'arte ha voluto fregiarsi Massimo Marchiori, che ne ha appreso il significato dal nonno materno, pescatore in un'isola croata: non per autodefinirsi saggio, ma come auspicio per diventarlo.


Massimo è un artista veneto sicuramente insolito e originale, ma è soprattutto un convinto sostenitore della coscienza ambientalista. Le sue creazioni sono tutte basate su materiali da riciclo, che lui stesso recupera o che gli vengono portati da ogni dove da amici e da chi conosce e apprezza le sue opere.


La sua produzione è varia e sorprendente e lo ha portato alla partecipazione alla Biennale di Venezia nel 2023. È una presenza fissa al Salone Nautico di Venezia e non si contano le sue mostre e partecipazioni prestigiose.


La sua creatività spazia da creature marine (pesci, meduse, granchi) ai personaggi famosi (Dante Alighieri, Totò, Renato Zero...) alle sue bellissime barchette, i ritratti di pescatori, composizioni con echi picassiani, animali, e molto altro ancora.


Si stenta a credere che queste creature fantastiche siano composte dal materiale che il mare ci ributta sugli arenili, in una specie di dolente e muta protesta per l'incuria umana.



Il percorso umano personale di Massimo l'ha portato anni fa da un impiego di successo ma ordinario ad una scelta di vita radicalmente opposta, alla ricerca dell'equilibrio con se stesso e il mondo che ci circonda.


È per tale motivo che, oltre all'attività artistica, i suoi sforzi sono da qualche tempo sempre più concentrati sulla divulgazione della coscienza ecologica, che fortunatamente da qualche tempo sembra fare un po' più breccia nella società che non in passato. La sua testimonianza presso scuole e associazioni ambientaliste è costante, perché per la natura stessa della sua attività viene a contatto con realtà spesso a noi molto vicine ma che passano inosservate: fondi marini coperti di rifiuti, aree protette violate senza alcun rispetto, specie marine che soccombono per la troppa presenza di inquinanti.


Vi invitiamo a visitare il sito di Massimo e scorrere le sue fantastiche (nel vero senso del termine) creazioni: ognuna è diversa dall'altra, ognuna è legata ad un ricordo, un luogo, una persona che ha portato il materiale di cui è fatta. E, se potete, passate a trovarlo e a fare due chiacchiere come abbiamo fatto noi, ne uscirete senz'altro arricchiti.


Il sito di Massimo è https://www.stariribar.it , lo trovate a Venezia in Calle del Tentor 1840, nel Sestiere Santa Croce.








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