top of page

La Bretagna nel cuore

  • Immagine del redattore: Chiara Offer
    Chiara Offer
  • 23 set
  • Tempo di lettura: 3 min

Quando certi luoghi ti rimangono dentro e non ti lasciano più...

ree

C'è il "mal d'Africa", quella sensazione di nostalgia profonda e duratura che molte persone provano dopo aver visitato quel continente. Ma a quanto pare esiste anche il "mal di Bretagna", che ha colpito irrimediabilmente diversi partecipanti alle navigazioni AIVA CVC in quei luoghi negli anni passati, e che Chiara ci racconta per la seconda volta.


La Bretagna m'era rimasta negli occhi e nel cuore, cosi ho deciso di partecipare anche quest'anno alla navigazione organizzata dall'AIVA CVC dal 28 giugno al 5 luglio. 


ree

Il porto d'imbarco è Paimpol, un piccolo paese lungo il tratto di costa bretone affacciato sulla Manica. Al mio arrivo, sabato 28 giugno, ritrovo Davide, il capobarca, Mauro e Lorenzo, conosciuti l'anno scorso, Alessandro e Rolando, che diventeranno nuovi amici e...il sole! Questo sole nordico che ci permette la prima cena a bordo con la luce fino a tarda sera. 


ree

L'indomani, domenica 29 giugno, aspettiamo in porto che si aprano le possenti chiuse e, a bordo di Little wing, un Pogo 36, lasciamo Paimpol diretti verso ovest.


Questa prima giornata di navigazione ci permette di costeggiare l'Ile de Breath, la "Corniche Bretonne", un tratto di costa frastagliatissimo, tenuto a distanza, e raggiungere la baia di Port Blanc, nel tardo pomeriggio, dopo poco più di 20 miglia, in tempo per gustare le prime ostriche in un chioschetto poco distante dalla spiaggia. Prima notte in rada. 


ree

Lunedi, 30 giugno, secondo giorno, lasciamo Port Blanc navigando sempre a vela verso ovest, in direzione di Roscoff. L'intenzione è di sostare per il pranzo alle "Les Sept Iles", un piccolo arcipelago a poche miglia dalla costa, ma l'ancoraggio non sicuro ci costringe ad ammirarle da vicino e proseguire.


Correnti provenienti da varie direzioni allo stesso tempo, un fenomeno frequente in Bretagna
Correnti provenienti da varie direzioni allo stesso tempo, un fenomeno frequente in Bretagna

Nel primo pomeriggio arriviamo nel nuovo marina di Roscoff, riparatissimo, dotato di ogni comodità, forse un poco "asettico". Scesi a terra, immancabile l'aperitivo a base di ostriche. L'equipaggio decide per una cena in paese, di fronte all'ampia baia piena di piccole imbarcazioni alla fonda, che si raggiunge in pochi minuti a piedi dal nuovo marina. La bontà della cena di pesce sembra "addolcire" le antiche pietre degli edifici, un tempo abitazioni di commercianti navali, oggi centro di villeggiatura.


Gli effetti delle imponenti maree bretoni.
Gli effetti delle imponenti maree bretoni.

Martedì 1 luglio lasciamo Roscoff sempre in direzione ovest, costeggiamo l'Ile de Batz e ci navighiamo a vela verso Aber Wrac'h, un lunghissimo ed ampio fiordo naturale, con un ampio canale d'ingresso segnalato in modo molto preciso da numerose mede che ci guidano verso il porto. E l'immaginazione corre ai tempi antichi, quando la mancanza della strumentazione elettronica oggi disponibile rendeva indispensabile l'esperienza e la conoscenza di questi territori per evitare naufragi spesso mortali. 


ree

Mercoledì 2 luglio il meteo è propizio, lasciamo Aber Wrac'h e navighiamo a vela, nel sole, in una luce che sembra mediterranea, verso la mitica Ile d'Ouessant. A metà pomeriggio diamo ancora nella baia di Lampaul e raggiungiamo con il tenderino il paese.


ree

La baia ci appare incantevole, protetta da scogliere a nord e a sud, sulle quali sembrano appoggiarsi casette in pietra scura ingentilite da splendidi cespugli di coloratissime ortensie, viola, azzurre e blu. In fondo alla baia, un'ampia spiaggia di sabbia bianca. Sembra quasi impossibile pensare ai tanti naufragi del passato, anche recente. Rimaniamo ammirati da questo paesaggio e dalla relativa facilità di approdo di oggi. Ceniamo in barca mentre il sole lascia dolcemente e lentamente l'orizzonte. 


Ouessant
Ouessant

Giovedì 3 luglio lasciamo Ouessant mentre lo sguardo del suo più famoso faro, Le Creac'h, una torre alta 55 metri, a fasce bianche e nere, ci accompagna restando visibile sull'orizzonte per diverse miglia.


Navighiamo per la prima volta, dopo aver raggiunto quest'estrema propaggine di Francia nell'Atlantico, verso sud est, in direzione della rada di Brest, dove entriamo a vela, nel sole, dietro una scura e severa nave militare francese. Questa città, rasa al suolo dai bombardamenti Alleati durante il secondo conflitto mondiale, oggi appare adagiata lungo il mare e solo la presenza di queste navi grigie e aggressive ci riporta all'attualità di base militare tuttora attiva. 


ree

Ormeggiamo per la notte nel porto di Camaret sur Mer, un paesino oggi turistico, di fronte alla città di Brest. Un'antica chiesa in pietra, posta quasi a guardia del porto, ospita piccoli velieri colorati appese alle travi del tetto, ex voto dei marinai del passato. 


ree

Venerdì 4 luglio la navigazione volge al termine e ci riporta, come lo scorso anno, a vela, a Douarnenez, nel porto di Treboul, per condividere l'ultima cena con gli amici comaschi "agli ordini" di capitan Alessandro dell'altro Pogo, Silver Wave, che hanno navigato con noi in questa settimana.


Ed è già...nostalgia di Bretagna, che quest'anno s'è mostrata ancora più bella e accogliente regalandoci una splendida settimana di vela e di sole! 



header.all-comments


© 2025 Dentro e fuori da Porto Palma   

Notiziario trimestrale dell'Associazione Istruttori Volontari e Allievi Centro Velico Caprera (AIVA CVC)  

Decr. Reg. Tribunale Milano n° 447 del 23-12-1977

Direttore responsabile: Luisa Fezzardini

Contattaci

bottom of page