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Nella patria di Ulisse

Aggiornamento: 12 feb 2023

La navigazione primaverile del Quadrante Toscana nelle Isole Ionie

nella foto: la spiaggia del relitto a Zante


Sabato 23 aprile ci ritroviamo in aeroporto a Fiumicino, in partenza per Cefalonia: visi ansiosi di riconoscersi, primi cenni di saluto mentre in fila paziente si effettuano le operazioni di imbarco. Al gate finalmente abbracci, sorrisi e scambi di saluti, tanta voglia di partire.


A Cefalonia le cinque barche della nostra flotta ci aspettano al porto di Sami, dove abbiamo la prima gradita sorpresa: la cambusa, già organizzata da Saverio perché - essendo il giorno dopo domenica di Pasqua ortodossa e quindi festivo - non avremmo potuto fare acquisti. Ci arrivano così in barca buste e buste con ogni tipo di alimenti e generi di prima necessità, calibrati alla perfezione. Magnifico!

Seconda sorpresa: a tarda sera sulla banchina, proprio accanto alla nostra flottiglia, il Pope del luogo celebra un rito pasquale con canti a cui partecipano i fedeli con candele accese e, alla mezzanotte, finale di fuochi di artificio. Non male come inizio!


Il 24 salpiamo da Sami con buon vento. L’attracco a Fiskardo è ricco di aspettative. Il piccolo centro è colorato, armonico, profumato di fresie ed elicriso e noi, a passeggio per quelle viuzze, ci sentiamo già “equipaggio”.


La tappa successiva è da Fiskardo ad Argostoli, con una breve sosta per ammirare il castello di Assos, imponente su un promontorio. Peppe, il nostro comandante, non perde occasione per fornirci informazioni preziose durante vari momenti della navigazione.

La vita di bordo scorre divertente e noi ci godiamo ogni momento, anche grazie all’affiatamento che ormai c’è fra di noi. Si comincia al mattino con le coccole di Piero che, alzandosi molto presto, va in esplorazione dei fornai dei porti dove siamo ormeggiati alla ricerca di pane appena sfornato, biscotti e dolcetti per la colazione. Trionfo delle nostre colazioni è la marmellata di arance amare (raccolte clandestinamente a Fiskardo...) e miracolosamente preparata in navigazione da Silvia e Piero. Anche gli altri pasti sono una continua piacevole sorpresa, piccole gare culinarie fra noi alla ricerca del piatto più buono e più bello, fino alla mitica crostata di Caterina.


Ma torniamo alla navigazione. Prima di arrivare ad Argostoli ci fermiamo per fare il bagno di fronte al “faro inglese”. Acqua come ghiaccio sciolto ma talmente bella da non poter resistere, la maggior parte di noi ne approfitta. Argostoli è il capoluogo di Cefalonia, non ci sembra particolarmente attraente ma apprezziamo la lunga camminata in campagna che ci porta al Memoriale ai caduti italiani della Divisione Acqui. È stato un intenso momento di raccoglimento.


Il giorno dopo salpiamo e attraversiamo il canale tra Cefalonia e Zacinto (o Zante), verso Aghios Nikolaos, che ci conquista subito.

È una piccola baia, nel nord dell’isola, accogliente con docce calde gratis a terra, una piacevole trattoria sulla spiaggia e, soprattutto, tanti bei gavitelli a disposizione dei clienti della suddetta trattoria!

Escursione con barche locali a visitare le “blue caves”, le grotte al cui interno (come in tanti altri luoghi del Mediterraneo) l’acqua assume un colore azzurro spettacolare.

La mattina successiva si riparte e assistiamo lungo la costa a panorami continui di una bellezza intensa, falesie bianchissime a picco sul mare coloro zaffiro, costellate di grotte (e ovviamente altri bagni...).


Ci fermiamo ad ammirare la spiaggia detta "del relitto" dove una vecchia nave arrugginita e mangiata dal mare sembra adagiata sulla sabbia da una mano gigantesca (ne trovate qui la storia, mai del tutto chiarita).

Siamo stupiti dalla bellezza della costa lungo cui navighiamo e ringraziamo per il privilegio di essere soli (o quasi) in quei luoghi. D’estate deve essere ben diverso!

Dopo aver circumnavigato la costa ovest e sud dell’isola, la nostra prossima meta è la cittadina di Zacinto, il capoluogo situato sulla costa sud-est dell’isola.

(nella foto: vendita di pesce fresco sulla banchina di Zacinto)


Notiamo un paesaggio diverso, pieno di vegetazione: le coste sono caratterizzate da una natura verde, selvaggia, non c’è traccia di case o strade, solo boschi affacciati su un mare bellissimo e invitante... e infatti durante l'ormai usuale bagno siamo sorpresi da strane correnti di acqua più calda.

Arrivati in porto, una breve passeggiata ci porta a vedere la casa natale di Ugo Foscolo, distante poche decine di metri dalla banchina del porto, che ci riporta alla mente tanti ricordi del liceo…


La sera un invito graditissimo dalla barca di Luciano a tutti gli equipaggi per un ricco aperitivo sulla sua barca... la linea di galleggiamento scende di qualche centimetro, ma incredibilmente ci entriamo tutti e 40!

Il giorno dopo salpiamo per la nostra tappa più lunga (46 miglia) verso Itaca, l’isola di Ulisse. Siamo molto curiosi, ovviamente. All’arrivo nel porto di Vathy, di tardo pomeriggio, si manifesta un deciso vento catabatico sui 20 nodi (come puntualmente si verifica in quel porto la sera), che dura giusto il tempo di rendere impegnativi gli ancoraggi e ormeggi in banchina (il vento è laterale).

(nella foto: la statua dedicata a Ulisse nel porto di Vathy)


La mattina dopo, consapevoli di essere ormai prossimi alla fine della crociera, affittiamo alcune macchine (ma Piero va in motorino...) e partiamo per l’esplorazione di Itaca. Saliamo fino ad un punto panoramico spettacolare con tanto di convento annesso, ci arrampichiamo fino alle rovine della cosiddetta “Reggia di Ulisse” (chissà se lo era veramente...) che comunque ci colpisce per l’imponenza delle rovine e delle mura megalitiche.

Nel pomeriggio bisogna rapidamente rientrare a Sami per il check-out e poi, soprattutto, per la cena degli equipaggi riuniti nello stesso ristorante del giorno dell’arrivo. Gradita sorpresa, tre bravi musicisti di Argostoli ci deliziano con la musica locale, si balla il Sirtaki (grande Sandro!), Anna canta “O sole mio!”, piccolo omaggio a Peppe, si tira tardi finché si può, nessuno vuole andare a dormire.


Ma la navigazione è finita, sabato 30 aprile puntuali scarichiamo i nostri bagagli perché le barche devono ripartire subito, ma visto che l’aereo decollerà solo in serata ne approfittiamo per qualche altra escursione. Ci imbarchiamo su un pullmino per la visita alla grotta di Drogarati, spettacolare e molto ampia: siamo colpiti dalle tante stalattiti e stalagmiti rotte, pensiamo subito male, ma poi scopriamo che alcuni decenni fa ci fu un terribile terremoto che danneggiò anche la grotta, uno dei tanti che nei secoli hanno flagellato queste terre.


Subito dopo andiamo alla grotta di Melissani, incredibile cavità che si apre altissima, si vede il cielo sopra di noi, ampia e profonda, sembra di stare al centro della terra. La particolarità è che all’interno c’è un piccolo lago: galleggiamo su una barchetta che ci porta all’interno della grotta, dove il buio è più profondo, il colore dell’acqua è smeraldo puro.

Nel pomeriggio in pullman raggiungiamo l’aeroporto di Cefalonia e poi Fiumicino. Anche quest’anno la mitica navigazione primaverile del Quadrante Toscana è finita.... ma siamo già tutti proiettati verso quella del prossimo anno, che sarà la 40°! Chissà quali altre sorprese ci saranno riservate!





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