Sir Lipton e Shamrock
- Notiziario
- 30 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 6 lug

Molto si può dire di Sir Thomas Johnston Lipton: prima di tutto, come fu il perfetto esempio di self-made man del XIX secolo: nato nei Gorbals, il popolare quartiere di Glasgow in Scozia, emigrò negli Stati Uniti a 15 anni e lì fondò la celebre compagnia di tè che porta il suo nome.
L'enorme ricchezza accumulata lo portò ad una estesa filantropia, ma anche - comprensibilmente - a indulgere nelle sue passioni personali, di cui la vela fu senza dubbio la principale (e non meraviglia, viste le sue origini!). Condivise tale passione con ben due regnanti britannici, Edoardo VII e Giorgio V, e fu socio di prestigiosi ed esclusivi club come il Royal Ulster Yacht Club e il Royal Cork Yacht Club.
Fu soprattutto uno dei competitori più interessanti e celebri nella storia della Coppa America. Per anni dedicò tempo, risorse e passione alla competizione più antica del mondo, tentando per ben cinque volte di conquistare il trofeo. L'ultima quando nel 1930 la sua imbarcazione, Shamrock V (J-Class), venne superata in mare da Enterprise, una delle quattro navi progettata per l'occasione dal New York Yacht Club. «Non riesco a vincere. Non ci riesco.» fu il commento commosso di Sir Lipton appena incassata l'ennesima sconfitta.
Sebbene però non riuscisse mai a sollevare l'ambito trofeo, la determinazione e lo spirito sportivo che lo contraddistinsero lo resero icona ammirata e rispettata nel mondo della vela. Furono infatti proprio i suoi più agguerriti e storici avversari a celebrarlo con una coppa d'oro in onore del migliore tra tutti gli sconfitti. Realizzato e inciso da Tiffany il prezioso trofeo riportava infatti la frase: «Al grande sfidante, che fu il più allegro e instancabile incassatore».
La bellissima foto che vi proponiamo è notevole per diversi aspetti. Il primo, sul quale forse non ci si sofferma a tutta prima, è che all'epoca fotografare era un affare non da poco in quanto ad attrezzatura, stabilità, tempo di esposizione, messa a fuoco, etc. Immaginarsi farlo su una barca a vela, dove ancor oggi con mezzi modernissimi a volte non si riesce a produrre immagini decenti.
Il secondo aspetto, quello che ci piace di più sottolineare, sono l'eleganza e la disinvoltura dei protagonisti: sir Lipton in primo piano e Charles Nicholson, progettista nautico, dietro di lui. Vestiti elegantemente da vela (all'epoca lo stile era ancora padrone), sono apparentemente a perfetto loro agio e sorridono all'obiettivo come se fossero in una comoda poltrona del loro club invece che su una barca così sbandata (del resto, basta dare un'occhiata ai marinai in primo piano e sullo sfondo per rendersene conto).
Chapeau al fotografo e a tutti i valenti marinai ritratti! Decisamente un'altra classe, di velisti e di uomini.
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