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Immagine del redattoreAngela Ruggeri

Golfi di casa nostra

Aggiornamento: 18 feb 2023

la crociera estiva del Quadrante Toscana


tramonto dalla Chiesa del Soccorso di Forio d'Ischia


A settembre il Quadrante Toscana AIVA CVC ha portato i Soci nei tre golfi partenopei, tra mete rinomate e bellissime come Ischia, Sorrento, Capri, Amalfi... Durante la navigazione l'equipaggio ha avuto anche la fortuna di imbattersi nella Regina, la bellissima Amerigo Vespucci (sì, sappiamo che dovrebbe essere al maschile, ma passateci la licenza poetica: è una vera Signora del Mare). Angela, una socia “storica” del Quadrante Toscana pur essendo milanese, ha scritto un breve pezzo che si potrebbe definire di stile “impressionista”.


PIÙ O MENO = espressione per “barcamenarsi in risposta a domande stringenti” (Alice, 4 anni, in videochiamata col padre, membro equipaggio dell’imbarcazione Stromboli)


Lettura: 8 min comodi

Colonna sonora: Lucio Dalla - “Caruso” (a Sorrento) e “Come è profondo il mare”

Vino consigliato : falanghina


2 settembre, ore 3.40. Notte in rada ai faraglioni di Capri. Vento fresco di NE.

Tempo sereno. Salita in coperta, seduta sul bordo della tuga, scrivo. Luci in testa d’albero punteggiano il cielo insieme alle stelle che finalmente vedo.

(l'itinerario della navigazione)

Abbiamo trovato il paradiso.

Prima crociera dopo il lockdown, appena fuori dall’uscio di casa, 48 piedi di guscio dentro cui galleggiare.

Equipaggio in 10, la compagnia non manca: ci son da assorbire storie di vite altre, avventure che hanno solcato i mari, gavitelli mancati, idiomi catturati.

(il Vesuvio da Sorrento)

Gocciolino di fatica iniziale a conoscersi, cercare equilibrio nel brandeggio tra i punti vulnerabili miei e tuoi, inventare modi per sentirsi a proprio agio insieme.

Compagna di cuccetta distribuisce tappi per le orecchie a tutto l’equipaggio: teme che il suo russìo (peraltro saltuario) possa svegliarci. Io vorrei tanto non mi scappasse pipì, che assorderò la rada azionando pompa elettrica.

Infilo nei buchi mutande e scarpe che faticherò a ritrovare alla bisogna. Ancora mi sorprendo sul bagaglio fatto a cacchio: quel che serve l’ho limitato, col superfluo ho esagerato.


Omaggio ai partecipanti di quest’anno è stato cappello modello Sahara. Anni scorsi era asciugamano rosso che abbiamo portato tutti per cui io ho cominciato a usare quello degli altri credendolo mio (sparito invece in fondo a un loculo abbracciato al giubbotto salvataggio).


SIAMO PARTITI: cambusa da urlo, vento assente, drizze, scotte e affini tra cui destreggiarsi nuovamente. Il mattino sfolgora dai boccaporti, blu pavone del cielo, mare blu profondo.

(nella foto: pranzo con vista Faraglioni)


L’alchimia del mare ci contagia, i tuffi quotidiani sciacquano via la ruggine che incartapecoriva ossa e cuori, si apre il fiocco, si alza la randa. Il navigatore interiore si ridesta e viene issato pur se lo credevi affondato. Pensi che andare in barca a vela purifichi la gente. Ci sono così tante stupidate in meno e il fruscio amniotico dell’acqua dentro i sogni.


Cianciare, ridere, questionare, condividere, stare anche zitti a guardare il mare.

Quando arrivi a un molo hai sensazione di essere a casa , quando riparti senti qualcosa morire; magari ci tornerai da vecchia, sarà guardare indietro, vedere oltre, la tua vita come la bianca scia di un‘elica.

(sopra: porto romano, Ventotene)

TECNICAMENTE c’è stato: infilarsi nel porto romano di Ventotene, appiccicati agli ordini di gommone giallo (“la banchina non si sposta”, metti la retromarcia); uscire da quello di Amalfi tra i barchini e anche atterrarci con Aniello Esposito ormeggiatore sempre lì da 50 anni.

Ancoraggio sotto la muraglia di Sorrento “dove il mare luccica e tira forte il vento”: scandaglio guasto, skipper determinato (“la barca non è democratica”).

Il ciac ciac placido della pagaia in canoa lungo la costa e poi la lotta frenetica contro le onde sotto l’arco immenso dei faraglioni a Capri, capendo finalmente a fior di pelle l’effetto Venturi e la forza del vento.


La prigione sospesa sopra l’isola di Santo Stefano, con elicottero A139 dell’Agusta in atterraggio sull’eliporto per imbarcare il Presidente della Repubblica. Era lì ad omaggiare con corona fiorita, al cimitero di Ventotene, il confinato Altiero Spinelli (80 anni fa manifesto per l’Europa unita).

Suggestivo il tramonto (pur senza raggio verde) col sole calante sulla sagoma di Ventotene all’orizzonte: vista a spaziare, accoccolati alla Chiesa del Soccorso di Forìo d’Ischia.

Avvistati delfini a poppavia che si pappavano pesce a Punta Campanella.

Sotterfugi al Marina di Forìo per infilarsi in doccia pur lercia finendo dentro intruglio emotivo di coppia campana (lui: “la moglie mi uccide se vi do la chiave, c’è multa di 100 euro, nipote l’ha già persa, ora devo scappare”. Poi arriva la moglie: “chiave subito ridare”).


Mentre le 3 grazie anziane si destreggiavano nelle docce, marinaia presente a bordo veniva issata alle crocette per recuperare la bandiera italiana di cortesia, incastrata alla prima crocetta.


Maestria del comandante negli ormeggi e anche a sopportarci. Tra l’altro ho imparato: ancore afforcate se non hai possibilità di ruota, patta d’oca su 2 gallocce quando barca è soggetta ad alambardate.


E poi non volere più cose, volere solo più tempo.


CURIOSITÀ - Posto barca a Marina Grande di Capri: 3mila euro a notte per il catamarano (l’abbiamo lasciato a Elton John) - bagno di fronte al ristorante Luigi: ci nuota Ben Affleck con Penelope Cruz (riferito da uomo taxi boat).


Insetti scarsi, 3 volte vespe: quando arrivano sono arrabbiatissime, piace loro il melone col limone, ma soprattutto il prosciutto.


Avanzo cambusa a fine navigazione: solo poche birre, carta igienica, acqua.

Ricevute e fatture spesso non pervenute: il che sembra sostenuto dall’idea che il mare sia il posto dove il governo non possa metterti le grinfie addosso.


LAST but not LEAST: surreale visione di Amerigo Vespucci in transito verso Taranto incastonata tra i faraglioni di Capri.

Insomma, navigare in questi mari è attività cui non rinunciare. Voglio dirlo chiaro e tondo: sei stata una settimana fantastica, ti ringrazio tanto.


SALDI IN POPE! (chi naviga alla veneta lo augura sempre) - Stai saldo al controllo della barca, non cedere mai.

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